Sei milioni di italiani a tavola senza carne
18 gennaio 2006Cresce sempre più il numero dei vegetariani: è un vero boom per i «ristoranti verdi».GUSTO, salute, amore per gli animali e business. Sono gli ingredienti miscelati nel nuovo progetto «Ristoranti Verdi», il circuito di locali italiani in cui è possibile mangiare i migliori piatti della cucina vegetariana e vegana. L’iniziativa, presentata recentemente al «Tecnobar&Food» di Padova nel corso del seminario «Cucina vegetariana e salutare come business» organizzato da Next Italia e da Vegan Italia risponde a quello che è un trend in crescita esponenziale. Secondo i dati Eurispes i vegetariani presenti nel nostro Paese nel 2001 erano 3 milioni. Una cifra che oggi è praticamente raddoppiata e sfiora i 6 milioni. Uno stile di vita in cui un’alimentazione quotidiana sana si coniuga al rispetto dell’ambiente e alla tutela degli animali è quanto hanno scelto tutti coloro che hanno deciso di non mangiare la carne e il pesce come i vegetariani e chi, come i vegani, rinunciano anche ai prodotti animali derivati, come il burro e le uova. Nei Ristoranti Verdi la cucina vegetariana, dunque, è assunta come un valore aggiunto in grado di soddisfare l’esigenza etica di una clientela sempre più vasta, ma anche di quanti soffrono di patologie alimentari e di obesità. L’apporto calorico infatti degli alimenti vegetali, come è noto, permette una riduzione delle quantità dei grassi assunti, in particolare di quelli saturi, che consente di controllare il peso senza rinunciare ai preziosi elementi (soprattutto vitamine e fibre) di cui sono ricchi frutta e verdura. In tutta Italia sono già 23 i locali che espongono la vetrofania con le due foglioline verdi del circuito e offrono menù che, a partire dalla tradizione gastronomica mediterranea, non escludono piatti e ricette della cultura gastronomica internazionale, in particolare di quella orientale e africana. Chi pensa, infatti, che i vegetariani mangino solo insalata e macedonia, entrando in questi ristoranti, dovrà ricredersi. Accanto alle tradizionali verdure lesse o grigliate la scelta spazia dal couscous, al falafel, agli involtini primavera, fino alle zuppe irlandesi. A detenere il primato dei «Ristoranti Verdi», con ben 14 locali (tra cui anche bar e alberghi) è il Veneto, seguito dalla Lombradia (3), dal Lazio e dall’Umbria (2) e dal Friuli Venezia Giulia (1). L’ultima regione, in ordine di tempo, che è entrata nel network è l’Emilia Romagna.
[da Il Tempo del 16 gennaio 2006]