Salvare il pianeta con la scelta vegan
8 dicembre 2006Se si parla di “Economia ambientale”, ma soprattutto di salvaguardare l’Ecosistema del pianeta Terra, cercando di incidere il meno possibile sul fragile equilibrio che vede relazionarsi Uomo-Regno Animale-Natura, non si può non parlare anche della scelta Vegan, visto che vi può essere relazionato sotto determinati punti di vista.Spiegare il perchè della scelta vegan non è facile, anche perché non esiste un vegan tipo, e le motivazioni oltre ad essere plurime, sono anche molto personali, in genere, ed è facile che differiscano da persona a persona.
Sicuramente il filo rosso comune a tutti i vegan del mondo può essere individuato nella non volontà di uccidere e far soffrire gli animali, creature viventi della Terra, che tanto quanto l’Essere Umano, sono in grado di provare sentimenti, emozioni, possono soffrire e gioire tanto quanto noi. D’altra parte sono dotate di un sistema nervoso esattamente come ne è dotato l’Essere Umano.
L’industria che sfrutta gli animali – che sia per questioni alimentari, di pelletteria, ricerca medica, che si trattti degli allevamenti di cuccioli destinati ai negozi d’animali – spesso e volentieri cerca di tenere nascosto quanto succede tra le proprie quattro mura, questo perchè se si venisse a conoscenza di quali metodi vengono utilizzati per allevare, crescere e successivamente uccidere gli animali, non ci farebbero una gran bella figura.
Questi metodi, difatti, prevedono alcune tra le pratiche più ignominiose e cruente che si possano immaginare: i vitellini vengono sgozzati e appesi per una zampa e fatti dissanguare, ai maiali vengono tolti i denti con delle tenaglie, mozzata la coda, tagliati i testicoli; i pulcini – dopo avergli mozzato il becco – vengono messi all’ingrasso all’interno di gabbie piccolissime.
Gli animali che servono per creare vestiario e oggettistica di pelle vengono scuoiati vivi. Le foche vengono ammazzate a bastonate in testa per strappargli la loro pregiata pelliccia, mentre i tori impiegati nelle corride in Spagna, per esempio, vengono tenuti al buio per ore, a digiuno e succesivamente drogati o stuzzicati con scariche elettriche.
Anche la motivazione umanitaria ed ecologista è spesso presente all’interno di chi decide di abbracciare la cultura vegan: con una dieta basata sui cibi vegetali l’impatto ambientale è molto inferiore.
Con la scelta vegan si salvano, oltre che gli animali anche l’ambiente e le popolazioni più povere: sapete che per ottenere 1 kilo di carne è necessario impiegare in media 15 kili di vegetali, destinati al mangime per animali?
La coltivazione e successivo uso di cereali, soia ed altre piante destinate a mangimi animali è un immane spreco delle risorse, in quanto gli stessi animali producono molte meno proteine di quante ne consumino.
È chiaro ed evidente l’enorme spreco che da questo circolo vizioso viene generato – vegetali, acqua, combustibile, terreno, sostanze chimiche -, e che causa forzatamente un impatto ambientale enorme ed acuisce, senza alcuna ombra di dubbio, il problema della fame nel mondo. Un “bilancio delle risorse” totalmente in rosso.
La causa prima di deforestazione della foresta Amazzonica è la creazione di pascoli per l’allevamento dei bovini, non la produzione di legname come erroneamente creduto. In soli due anni un’area pari a due volte il Portogallo è stata abbattuta ed oggi è deserto; nel frattempo 16 milioni di brasiliani soffrono di denutrizione e 16 milioni di tonnellate di soia ogni anno sono esportate per nutrire i nostri animali d’allevamento.
Isaac Bashevis Singer, premio Nobel per la Letteratura nel 1978, ha detto: “Lo specismo [la discriminazione in base alla specie] è la più estrema forma di razzismo, perchè gli animali sono in assoluto i piu’ indifesi, ed i piu’ facili da scegliere come vittima”.
Ma la scelta vegan va oltre al solo non-consumo di carni animali (siano esse di terra, aria o mare, ovviamente).
Essere vegan significa anche non consumare in alcun modo alcun prodotto che derivi dagli animali: la produzione di latte e uova , ad esempio, non può essere ottenuta senza uccidere animali.
Per ogni gallina ovaiola che viene fatta nascere muore un pulcino maschio. Per far produrre latte ad una mucca, questa viene ingravidata per lo meno una volta all’anno, e se il vitellino è maschio verrà macellato dopo pochi mesi, perchè improduttivo all’interno dell’allevamento intensivo in cui è nato. Quando, dopo 6-7-8 anni la mucca sarà troppo malandata per produrre la quantità di latte stabilita (solitamente 10 volte maggiore a quella che produrrebbe naturalmente per allattare il suo piccolo) anch’essa verrà mandata al macello, ovviamente.
C’è anche la scelta salutista dalla parte dei vegani.
La scelta vegan può risolvere o prevenire alcuni problemi legati a malattie croniche o degenerative come arteriosclerosi, sovrappeso, obesità, diabete mellito, ipertensione arteriosa, cancro, osteoporosi. Nel 2003 l’American Dietetic Association ed i Dietitians of Canada hanno affermato che le diete vegetariane correttamente bilanciate sono salutari, adeguate dal punto di vista nutrizionale e che comportano benefici per la saluta nella prevenzione e nel trattamento di alcune patologie. [url=http://www.veganitalia.com/images/ADA_2003.pdf]Qui[/url] potete trovare la posizione ufficiale dell’associazione.
C’è ne sarebbe ancora da dire sull’argomento, soprattutto da approfondire il grosso quantitativo di temi toccati, ma vorrei chiudere quest’intervento dicendo una semplice cosa:
So che è impossibile ridurre a 0 il nostro impatto negativo sulla Terra, ma preferisco fare tutto ciò che posso fare, piuttosto che non fare niente e continuare ad incidere maggiormente in senso negativo.
[marco vozza]