Veneto, non si caccia in casa mia
9 gennaio 2007In Veneto, con l’approvazione del nuovo piano faunistico venatorio ora si può chiedere di vietare la caccia nei propri terreni. La Lac regionale mette a disposizione un documento utile per l’inoltro delle domande di divieto di caccia.Il 9 gennaio 2007 è la data in cui viene pubblicata nel B.U.R. (Bollettino Ufficiale Regionale) n.4 la legge regionale n.1 del 5 gennaio 2007 relativa al Piano Faunistico Venatorio della regione Veneto, piano valido per il quinquennio 2007 / 2012, approvato lo scorso 29 novembre 2006 dal consiglio regionale del Veneto.
In Italia purtroppo l’articolo 842 del codice civile consente ai cacciatori di entrare liberamente nei terreni anche contro la volontà dei proprietari; si tratta di una eccezione alla proprietà privata unica in tutta Europa.
L’attuale normativa statale e regionale sulla caccia consente però ai proprietari o conduttori di terreni di chiedere di vietare la caccia ove ricorrano particolari condizioni, ovvero di sottrarre determinati fondi alla cosiddetta “attività programmata della caccia” per particolari motivi.
Purtroppo la possibilità per i cittadini veneti di avvalersi di questa facoltà è limitata nel tempo a soli 30 giorni; l’ultima “finestra temporale” utile si era aperta nell’ormai lontano 1996, quindi si tratta di una nuova occasione che si presenta molto di rado e che pertanto non va persa. Purtroppo ci sono delle discrepanze tra il nuovo piano faunistico venatorio e la legge statale e regionale sulla caccia; se si considera la L.157/92 la finestra temporale utile per inoltrare detta domanda sarà compresa tra il 9 gennaio 2007 e il 7 febbraio 2007, mentre se si considera la L.R.01/2007 la finestra utile per inoltrare detta domanda sarà compresa tra il 31 gennaio 2007 e l’1 marzo 2007.
Risulta chiaro che il legislatore regionale, con le novità apportate con il nuovo piano faunistico venatorio 2007/1012 (L.R. 01/2007), ha voluto disincentivare al massimo l’attuazione di questo sacrosanto diritto previsto dalla L.157/92 e dalla L.R.50/93, ponendo di fatto fastidiosi ostacoli alla pratica autorizzativa.
Il nuovo piano infatti prevede: 1) l’obbligo della presentazione di una relazione che deve essere sottoscritta da un tecnico abilitato (agronomo, perito agrario, geometra, ingegnere, architetto, ecc.), che comporterà una nuova spesa per i cittadini; 2) un tetto massimo di superficie agro silvo pastorale provinciale, interessata a detto divieto, che è pari all’1% del totale, con il chiaro intento di escludere molti terreni; 3) particolari requisiti dei terreni che purtroppo escluderanno molti cittadini da questo
beneficio; 4) una burocratizzazione dell’iter di vaglio delle richieste.
La Sezione del Veneto della LAC Lega per l’Abolizione della Caccia, per aiutare tutti i possessori o conduttori di terreni ha elaborato un documento utile per chi si volesse avvalere di questa facoltà, documento completo di un facsimile di domanda e delle norme di riferimento, scaricabile [url=http://www.lacveneto.it/pfvr_2007_normativa_richiesta_divieto_di_caccia.pdf]qui[/url]:
o richiedibile a [email]lacveneto@ecorete.it[/email].
Andrea Zanoni, presidente della Lega Abolizione Caccia ha dichiarato: “Con la realizzazione di questo documento vogliamo aiutare tutti quei cittadini, esasperati dai cacciatori, che vogliono vietare la caccia nei propri terreni, documento scaricabile dal nostro sito internet www.lacveneto.it. Purtroppo la regione invece di snellire queste pratiche le ha burocratizzate con il chiaro intento di disincentivarle e scoraggiare i cittadini che non vogliano vedere scorazzare persone armate di fucile e cani al loro seguito in casa loro. Il tutto in un contesto dove i cacciatori invece vengono premiati dalla regione con un piano venatorio che consegna loro chiavi in mano anche le preziose aree
della Rete Natura 2000 tutelate dall’Europa”.