Mangiare di tutto? Ma mi faccia il piacere
18 gennaio 2007Secondo i nutrizionisti dei più noti canali televisivi per stare in buona salute, e risolvere i problemi della cattiva alimentazione, (che stanno diventando vere e proprie epidemie e che giornalmente mietono più vittime di tutte le guerre in atto) è sufficiente “mangiare di tutto, ma… con moderazione”.Cioè si può, anzi si deve, consumare carne, pesce, affettati, fritti, burro, bere bibite gasate, ecc.: praticamente tutto ciò che consuma la stragrande maggioranza della gente e che è universalmente riconosciuto come causa di patologie, ma… “con moderazione”. E quando, loro malgrado, sono costretti ad affrontare il tema del vegetarismo allarmano la gente facendo credere che per essere vegetariani è necessario non improvvisarsi, essere esperti in materia, conoscere il valore dei nutrienti per non incorrere a carenze di vario tipo e che occorre consumare prodotti animali almeno due-tre volte alla settimana: a quali carenze andrebbe incontro l’individuo non lo dicono, perché dovrebbero arogomentare scientificamente le loro affermazioni per confutare la realtà dell’ottima salute dei tanti vegetariani, tra questi anche personaggi noti.
Il quantitativo alimentare è solo uno dei problemi, non il problema. Infatti se così non fosse le persone magre dovrebbero essere immuni alle tante malattie dovute ad un’errata alimentazione, invece risulta che anche loro sono soggetti a tutti i malanni dovuti ad un cattivo modo di alimentarsi.
Il problema non è solo l’eccedenza del cibo ma anche e soprattutto ciò che si mangia. Per stare in buona salute è necessario non solo essere parsimoniosi nel mangiare e non mischiare mai troppi alimenti ma soprattutto eliminare dalla propria dieta tutti quegli alimenti incompatibili con la nostra natura di animali frugivori.
Secondo la politica dei nutrizionisti la specie umana sarebbe la sola ad aver bisogno di “mangiare di tutto” per stare in buona salute, mentre ogni altra specie si nutre con ciò che offre la natura nel posto in cui nasce senza aver bisogno di integrare la sua dieta mangiando alimenti di altre zone geografiche. Guardiamo i cavalli al pascolo, i buoi, le pecore, i bisonti, gli elefanti ecc. mangiano quello che offre il prato dove vivono: come fanno questi animali a stare in ottima salute e a costruire le loro possenti masse muscolari mangiando solo erba? I panda mangiano quasi esclusivamente foglie di bambù: come fanno a trarre tutti gli elementi di cui ha bisogno il loro organismo?
Mangiare di tutto è solo uno spauracchio per indurre la gente a servirsi dei nutrizionsiti in modo che questi possano continuare a gestire la vita e la salute della gente in un futuro in cui la gente sempre di più vuole essere artefice della propria vita e della propria salute. Né questo vuol dire che la gente debba fare a meno del medico perché ci sono malattie difficilmente gestibili anche da chi si interessa di salute.
A dire dei nutrizionisti l’uomo può mangiare di tutto perché è un onnivoro: anche se l’anatomia comparata, l’istintologia, l’immunologia dimostrino chiaramente che non è tale. Ma anche se lo fosse (e non lo è) ogni onnivoro mangia solo ciò che è nel suo contesto naturale non ciò che arriva da altri continenti.
Che cosa c’è in un cavolfiore che non è contenuto in una verza? Che cosa c’è in una banana che non è contenuto in una albicocca? Che cosa c’è in una noce che non è contenuto nelle mandorle? Ognuno di questi alimenti può essere più o meno ricco di un determinato elemento: non possiede proprietà che altri non hanno. Questo non significa che l’uomo può mangiare solo un tipo di alimento. C’è forse qualche sprovveduto che mangia solo patate o solo insalata: se non altro per variare il gusto e assaporare le tante varietà che la natura mette a nostra disposizione, senza assillo e senza preoccupazione di dover ingerire tutti i prodotti conosciuti; anzi, mangiare di tutto non è affatto vantaggioso perché si finisce con l’ingerire prodotti tra loro incompatibili a livello digestivo. Il pasto dei nostri progenitori era sicuramente, e per la maggior parte dei casi, fatto di un solo alimento: quando nella foresta intertropicale incontravano un albero da frutta mangiavano fino a saziarsi e nel pasto successivo, probabilmente, sceglievano i frutti di un altro albero.
[franco libero manco]